Partita la rassegna “Il
Mezzogiorno nel Cinema” a Sibari
Lunedì 25 luglio 2005 ha
preso il via la tanto attesa
kermesse cinematografica dal
titolo “Il Mezzogiorno nel
Cinema”.
Nell’Arena “Cinema sotto le
stelle” dei Laghi di Sibari, di
fronte ad una platea gremita in
ogni ordine di posto, è stato
proiettato il primo dei tre film
in programma per questa
rassegna, organizzata dal
“Circolo Cinematografico Cinema
Calabria” presieduto dal dott.
Luca Iacobini.
Il film andato in scena è stato
“Lista civica di provocazione,
San Gennaro votaci tu!”,
magistralmente interpretato, tra
gli altri, dallo stesso regista
Pasquale Falcone e da Antonio
Stornatolo che, invitati dagli
organizzatori, hanno partecipato
alla proiezione.
Abbiamo raccolto alcune loro
dichiarazioni, approfittando
della loro estrema disponibilità
al dialogo:
Pasquale Falcone, lei è il
regista di questo bel film. Ci
spieghi com’è nato il progetto
che poi l’ha spinta a girarlo.
«Il nostro film nasce dall’idea
di delineare un ritratto della
vita politica così come si
svolge nei piccoli centri,
facendo divertire il pubblico
con gli intrallazzi che ci sono
e tutte le sfumature del caso.
La politica ben si è prestata a
tale fine: basta guardare alla
scena politica italiana odierna
per capire a cosa mi riferisco…»
Potremmo dire che con questo
film lei abbia quasi voluto fare
“satira”…
«Sì, in certi momenti questa
affermazione non è lontana dalla
verità».
Cosa ne pensa della situazione
in cui versa il cinema nel
Meridione? Esiste una cultura
cinematografica?
«Il nostro film è stato
realizzato con pochi mezzi
economici ed è uscito solo in
Campania per due settimane.
Purtroppo per le piccole
produzioni non c’è mai spazio,
vengono sempre “maltrattate”.
Finchè non ci sarà una legge a
tutela del cinema italiano la
situazione non cambierà».
Stornatolo ci parli del film e
di quello che secondo lei esso
vuole significare agli occhi dei
tanti spettatori che lo hanno
visto fino ad oggi…
«Si tratta di un film “leggero”
che vuole dimostrare come non ci
si possa improvvisare politici e
come, a volte, chi governa non
sia migliore di noi stessi. Il
film racconta come al governo
dovrebbero stare solo le persone
giuste. E’ uno spaccato di come
la politica sia vista nel nostro
Sud: un mezzo per crearsi
opportunità economiche. La
politica in realtà è impegno
civile e sociale. Il nostro film
racconta tutto questo in maniera
sincera e spontanea.»
Come si può incentivare la gente
ad andare al cinema? Come la si
può educare, secondo lei, a
questa forma di cultura?
«Ci sono tante iniziative simili
in tutta Italia. A Sibari ho
trovato un pubblico preparato,
venuto a vedere il film non
perché gli è stato raccontato ma
per farsi un’idea critica. La
formazione, l’educazione dello
spettatore parte da questo:
dalla capacità di creare intorno
all’evento cinematografico
qualcosa che gli rimanga dentro
e che lo porti ad essere non
solo pubblico».
Cosa ne pensa di questa
iniziativa? Rivolga un messaggio
agli organizzatori…
«Sono orgoglioso di essere qui
stasera e voglio fare
grandissimi complimenti a tutta
l’organizzazione che ha curato
davvero ogni particolare».