Carattere solare e sorriso
che potrebbe far sciogliere
anche il ghiaccio. Sono queste
le caratteristiche che vengono
fuori d’impatto appena ci
presentano Mariana Braga,
attrice-modella brasiliana
appena ventenne. A dispetto
della sua giovane età, Mariana
occupa già un posto preciso nel
panorama italiano dello
spettacolo, divisa tra moda e
cinema, che poi sono le sue
passioni di sempre. La carriera
da attrice, però, Mariana l’ha
iniziata da poco, interpretando
insieme ad Alessandro Siani il
film dal titolo “Ti lascio
perché ti amo troppo” (regia di
Francesco Ranieri Martinotti).
A luglio Mariana Braga è scesa
in Calabria quale “operatrice”
del mondo del Cinema, ossia
facente parte di quell’entourage
che si muove tra set e camerini,
vivendo il Cinema “dal di
dentro”. La gente comune,
invece, è abituata a vedere
questa realtà dall’esterno,
senza nessun contatto con chi
quel mondo lo costruisce e lo
vive giorno per giorno.
L’iniziativa che ha portato
l’attrice brasiliana a far
visita al nostro Meridione,
ossia la rassegna
cinematografica “Le notti dello
Statere” organizzata dal Circolo
Cinematografico “Cinema
Calabria”, nasce proprio
dall’esigenza di avvicinare la
gente comune a quanti operano
dietro il grande schermo, così
da alimentare l’amore per il
Cinema anche sul territorio
calabrese. E il 21 luglio,
infatti, è stato proiettato a
Sibari proprio il film di
Martinotti, alla presenza
dell’attrice protagonista e del
suo produttore, Vittorio Zeviani.
Mariana, sei in Calabria per la
prima volta e ci arrivi quale
“rappresentante”, in un certo
senso, del mondo del Cinema.
Pensi che iniziative come questa
possano aiutare la cultura
cinematografica a crescere?
«Assolutamente sì. Bisogna far
capire alle persone che il
cinema è qualcosa di più che
sedersi in poltrona a vedere un
film e basta. Più che altro si
va ad imparare qualcosa, quando
ci si reca davanti al grande
schermo. Spero di poter fare
sempre di più per trascinare la
gente al cinema e far vedere
loro quello che facciamo. Il
cinema è qualcosa di
affascinante».
Parliamo del film che hai girato
con Martinotti. Che tipo
messaggio hai voluto lanciare?
Cosa pensi di aver suscitato tra
gli spettatori?
«Interpretando la classica
“brasiliana”, appunto, ho voluto
far vedere che non ci sono solo
ragazze che vengono in Italia
per prendere il permesso di
soggiorno o a cercare di far
soldi. Ho cercato di dimostrare
che ci sono anche quelle amanti
della cultura, della musica e
del cinema. Ragazze
intelligenti, insomma, che hanno
qualcosa in più oltre al corpo.
Ho voluto portare avanti
un’altra immagine del mio
Brasile».
Un messaggio di rottura degli
schemi, dunque, rispetto al
solito. Pensi di aver colto nel
segno, in questo senso? Ad
esempio, dopo la proiezione,
guardando gli spettatori che
sensazioni hai avuto?
«Mi sono sembrati divertiti.
Anch’io, del resto, che ho visto
il film tante volte, ancora
entro nella storia e la rivivo
emozionandomi. Anche perché poi
si tratta di una storia un po’
diversa dal solito, pur
riproponendo la realtà della una
ragazza straniera che viene in
Italia. Noi siamo riusciti,
secondo me, a metterne in
risalto gli aspetti positivi,
senza trascurare l’aspetto
ironico».
Raccontaci come ti sei trovata a
lavorare con Alessandro Siani e
Maria Mazza, artisti che hanno
già una buona esperienza nel
mondo del cinema.
«Benissimo. Mi hanno aiutata
tanto, considerando che per me
era la prima esperienza.
Specialmente il regista
Martinotti, mi ha davvero “preso
per mano” facendomi fare lezioni
di dizione, di recitazione e
quant’altro».
Se non sbaglio ti ho sentita
dire che con la gente del Sud
Italia ti sei trovata meglio…
«E’ vero! Ho un feeling
particolare con la gente del
Sud. Sono solari e simpatici,
non hanno la fissazione di dover
lavorare e basta. Non voglio
dire che con Siani e gli altri
non abbiamo lavorato ma, sai
come vanno certe cose qui al
Sud, si scherza e si gioca anche
sul set. Mi sono davvero trovata
bene. E poi devo confessarti una
cosa: ho anche io un “piede” al
Sud, perché la mia bisnonna era
di Avellino».
Peccato tu non abbia avi
calabresi, allora! Ci sarebbe
piaciuto annoverare tra le
“nostre bellezze”… Ma torniamo
al Cinema. E’ una passione che
hai da sempre? Nasci come
modella o attrice?
«Ho sempre avuto il sogno di
fare Cinema ma sono partita con
la carriera da modella. Certo,
per noi che veniamo dal mondo
della moda è sempre difficile
dimostrare che si ha anche un
cervello. Appena ho avuto
l’opportunità di girare un film,
l’ho colta al volo cercando di
far emergere il mio valore».
Sappiamo che hai un ottimo
rapporto con il produttore
Vittorio Zeviani, è stato lui a
“lanciarti” come attrice?
«Vittorio mi ha accolto
benissimo, sin dal momento in
cui mi sono recata nella sua
agenzia. Ho anche avuto fortuna,
perché in quel periodo cercavano
proprio un’attrice che potesse
fare la parte della giovane
brasiliana in Italia… Ed eccomi
qui!».
Da quanto tempo sei in Italia?
Sarai andata via di casa
giovanissima, con tutto ciò che
comporta il distacco dai
familiari. I tuoi come vivono
questo tuo successo?
«Sono in Italia da 2 anni, ho
lasciato i miei quando avevo 17
anni per inseguire i miei sogni.
I miei genitori sono comunque
più che orgogliosi di quello che
faccio e mi hanno sempre spinta.
La famiglia è per me la cosa più
importante e non è da tutti
averne una che ti segue e ti
incita a far bene».
Ma dicci di più… A livello
sentimentale cosa ha comportato
il distacco dalla tua terra?
Rimpianti, storie d’amore
spezzate, amicizie?
«Sicuramente ho sofferto
nell’abbandonare le mie amiche.
Le sento sempre via email.
Quando me ne sono andata loro
avevano altri progetti, come
l’università, il matrimonio,
ecc. Oggi fanno un’altra vita ma
spero che un giorno possano
venire a trovarmi. Come ha fatto
la mia famiglia a maggio: ho
fatto girare loro tutta
l’Italia! Amori, invece, non ne
avevo all’epoca. Ma tuttora ho
una storia con un ragazzo che
vive nel cuore di Napoli».
Per quanto riguarda i progetti
futuri? Svelaci qualcosa, dacci
un’anteprima…
«Non ve lo dico! Sono
scaramantica, preferisco
aspettare. Quando mi rivedrete
al cinema o in tv vorrà dire che
ci incontreremo ancora per
un’altra intervista».
Volentieri Mariana! In bocca al
lupo per il futuro e ricordati
che “ogni promessa è debito”.
Appuntamento al tuo prossimo
film, dunque…