Cassano - Il Cinema Racconta -
Due giorni di rassegna sulla
settimana arte
Si è tenuta nei giorni
scorsi a Cassano l’importante
manifestazione intitolata “Il
Cinema racconta”; l’iniziativa è
stata organizzata da Luca
Iacobini, presidente del circolo
cinematografico “Cinema
Calabria”, in collaborazione con
la Provincia di Cosenza,
l’Amministrazione comunale di
Cassano e l’Ass. “N. Mandela”.
Nella due-giorni di rassegna, si
è potuto assistere alle
proiezioni dei film “La febbre”
(regìa di A. D’Alatri) e “La
capagira” (regìa di Alessandro
Piva).
Particolarità fondamentale della
rassegna: la presenza in sala,
al fianco degli spettatori, di
registi e attori protagonisti
dei film quali Thomas Trabacchi,
Paolo Sassanelli e Alessandro
Piva.
«Il Cinema da sempre diverte,
informa, emoziona…Nel mio
intento, però -ha affermato
l’organizzatore- esso può anche
aiutare a far crescere e
conoscere la Calabria, grazie
alle sue capacità immense di
parlare sia al pubblico semplice
che agli intellettuali».
La scelta di registi come Piva e
D’Alatri, infatti, non è
casuale. Tutti e due raccontano
spaccati di vita reale: il
primo, legato al neorealismo, ha
portato sullo schermo un film di
grande impatto, impermeato su
aspetti sociali delicati ma
attuali; il secondo, racconta
nel suo film l’Italia di oggi,
dissolvendo il limite tra follia
e anticonformismo.
«Dopo anni passati invano a
tentare di realizzare il mio
sogno di regista -ha detto Piva,
commentando i suoi esordi- ho
capito che la strada da
percorrere era un’altra. Da Roma
sono rientrato a Bari dove, con
l’aiuto di mio fratello Andrea,
ho scritto la sceneggiatura de
“La capagira”, un film in cui
ogni situazione è portata
all’estremo, è spinta al
massimo. Ero indipendente e non
avevo schemi. L’unico modo per
farmi notare era proprio
“urlare” attraverso la
cinepresa».
Sassanelli, che i più
ricorderanno nel telefilm “Un
medico in famiglia” ma che ha
anche un curriculum teatrale
lunghissimo, si è detto contento
di essere in Calabria. «Ho un
legame affettivo con il vostro
popolo, gente calorosa che dà
all’amicizia un valore
inestimabile». Sulla rassegna ha
espresso giudizio pienamente
positivo: «Una manifestazione
importante che ha portato un
messaggio diverso in Calabria.
La nostra presenza ha avuto,
secondo me, un’importanza
sociale. La Calabria ha bisogno
di normalità, di sentirsi parte
della nazione. Ai miei colleghi
a Roma porterò questo messaggio:
andate in Calabria e presentate
lì i vostri film».
Trabacchi, che ha recitato in
“Squadra di polizia”, ha
confermato l’attuale
disaffezione che il pubblico sta
mostrando verso le proiezioni
nelle sale dei cinema.
«Purtroppo la situazione non è
delle migliori -ha detto
l’attore de “La febbre”-;
evitando la divisione Nord-Sud,
io direi che c’è un po’ troppa
televisione che ti entra in casa
con presunzione quasi educativa.
Rassegne come questa di Cassano
hanno una funzione divulgativa
molto nobile e vanno sempre
promosse e sostenute».