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Mercoledì 1 Marzo 2006

Sibari - Rassegna cinematografica “I Giovani nel Cinema” - Ospite della serata l’attore Ciro Esposito.
 
Si terrà a Sibari, sabato prossimo 4 marzo con inizio alle 18, la rassegna cinematografica denominata “I Giovani nel Cinema”, che porta la firma del Circolo Cinema Calabria e del suo giovane presidente Luca Iacobini, assistente alla cattedra di “Storia e critica del cinema” presso l’università di Salerno.
La manifestazione, che gode dei patrocini dell’Amministrazione comunale e della Regione Calabria, in collaborazione con le associazioni “Nelson Mandela” e “Cittadini di Sibari”, si terrà nei locali del III Circolo didattico.
«Voglio ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita di questa ennesima iniziativa -ha detto Iacobini- ed in particolare il Cda dell’Associazione “Laghi di Sibari” per aver concesso gratuitamente al mio Circolo una sede stabile per l’organizzazione delle proprie attività».
La pellicola che gli organizzatori proporranno al pubblico interessato è un cult degli anni ’90 intitolato “Io speriamo che me la cavo” (diretto da Lina Wertmuller nel 1992), interpretato tra gli altri da Paolo Villaggio e Ciro Esposito, con quest’ultimo che sarà presente in sala durante la proiezione.
Il film offre uno spaccato della vita vissuta tutti i giorni nella periferia di Napoli, con un occhio particolare rivolto alle famiglie disagiate ed al mondo della scuola. La trama ci racconta del maestro Marco Tullio Sperelli (Paolo Villaggio) trasferito nella scuola elementare di Arzano (Napoli), per errore del Provveditorato agli Studi.
Ligure, bravo ed onesto, si trova subito in una situazione disastrosa, con pochi alunni per classe e gli altri da “raccattare” di propria iniziativa quasi sempre in strada.
La vicenda personale del professore Sperelli, spinto dalla sana aspirazione di migliorare le cose, si scontra con il menefreghismo della direttrice e dei colleghi, insensibili verso la miseria opprimente e il mal funzionamento della stessa scuola.
Tratto dall’omonimo libro di Marcello D’Orta, il film vuole servire come monito di saggezza e rassegnazione antica mista ad un’allegria scanzonata e struggente nel suo candore sottoproletario; la cronaca quotidiana, ilare e spietata che sfocia in uno spaccato inquietante delle condizioni del nostro Sud.
La formula vincente delle rassegne organizzate da Iacobini, ormai divenuta consuetudine, sarà la stessa delle precedenti manifestazioni: proiezione del film e incontro-dibattito con l’attore, che si confronterà con le domande e le curiosità degli spettatori in sala.
Lo scopo della manifestazione sta nel voler porre l’attenzione sulle giovani promesse del nostro cinema. Il grande schermo non è fatto solo di attori dal vissuto lungo ma anche di attori in età verde che hanno già una carriera alle spalle. Ciro Esposito è l’esempio lampante: a poco più di vent’anni vanta tante esperienze teatrali, cinematografiche e televisive. Ha già lavorato con attori del calibro di Enrico Mutti e Vittoria Belvedere e recentemente ha recitato nella fiction Rai “Il grande Torino”.
In ultimo da segnalare l’esibizione a fine serata del coro polifonico "Immagini sonore" diretto da Maria Risolè.
 

Johnny Fusca

 

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