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Martedì 31 Gennaio 2006

Sibari - Intervista a un regista sempre attuale
 
Giulio Petroni, regista, sceneggiatore e scrittore di fama mondiale, nasce a Roma nel 1920. Durante la sua lunga esperienza nel mondo del cinema dirige attori e attrici di prim’ordine, come Tomas Milliam, Ugo Tognazzi, Barbara Bouchet, Orson Welles, Lisa Gastoni, Giuliano Gemma e tanti altri.
Di lui hanno scritto i critici più illustri; delle sue opere si è occupata la stampa internazionale in più occasioni e il suo modo di dirigere si rivelato sempre attuale, come testimoniano le dichiarazioni del regista statunitense Quentin Tarantino che, in un’intervista rilasciata a “Panorama”, ha affermato che il film di Petroni intitolato “Da uomo a uomo” (per 5 settimane miglior incasso negli Usa) ha notevolmente influenzato la sua fortunata saga dal titolo “Kill Bill”.
«Molti anni fa -ha detto il maestro, parlando dei cambiamenti intervenuti nel mondo del cinema- la professionalità degli operatori cinematografici era superiore, c’era poca improvvisazione. Adesso c’è una politica assistenziale molto sviluppata nei confronti del cinema e ciò comporta l’assenza del “rischio”. Ai miei tempi i produttori valutavano bene, oggi succede il contrario: il produttore è quasi diventato un amministratore che non rischia nulla e, se il film va male, lui sarà l’ultimo a rimetterci».
In questo periodo il maestro Petroni è nella giuria del premio “Davide di Donatello”: «Tranne qualche lodevole eccezione -osserva critico il maestro- i film di adesso sono piuttosto deprimenti. I francesi hanno definito “ombilical” il nuovo cinema italiano, fatto di gente che racconta storielle incentrate su problematiche piccole e personali».
Petroni ha girato film di vario genere ma è diventato famoso con lo “spaghetti western”. «Oggi manca il film di genere. Il western, per esempio, è sempre stato una grande scuola di cinema. Ovviamente mi riferisco al western migliore, quello dei tempi di Sergio Leone: se si sapeva girare bene un western significava che si conosceva il “mestiere”».
Nel panorama attuale, Petroni ha avuto una nota di merito per il regista Marco Tullio Giordana; per quanto riguarda la sua formazione artistica giovanile ha ammesso di essersi ispirato al cinema americano di John Ford e Elia Kazan.
Tra gli artisti con i quali ha lavorato, il maestro ha voluto ricordare Lisa Gastoni, da lui diretta in “Labbra di lurido blu”, film al quale si è detto maggiormente legato».
Nella sua biografia Petroni afferma di essere un amante dei libri più che del cinema: «Fin da ragazzo ho sempre avuto la vocazione per la letteratura. Sono capitato nel cinema per caso, a causa di un incarico alla “InCom”, società che realizzava documentari. Ne girai quasi 200, lavorando per 5 anni persino nello Sri Lanka, dove si può dire che ho fondato il cinema».
Su “La bottega del cinema” Petroni ha affermato: «Fa piacere vedere che parte della nuova generazione sia così appassionata in qualcosa di costruttivo e mostri interesse verso queste forme d’intelligenza e di creatività».

 

Johnny Fusca

 

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